Argentino Di Sarli, il ricordo di un galantuomo

11 novembre, 2013

di Antonio Menarini

Si è spento all’età di 85 anni Argentino Di Sarli per tutti i budriesi semplicemente “l’Argentino”. Di origini salernitane si trasferì a Budrio con la famiglia negli anni fine ‘50 inizio ’60, in un momento in cui le proprie condizioni finanziarie non erano delle migliori, ma portava con sé due grandi ricchezze interiori: laboriosità ed onestà.

Le sue vocazioni erano il commercio e la frutta ed in quegli anni trovò terreno fertile tra gli agricoltori in quanto il nostro territorio era allora per la maggior parte coltivato a frutteto. In breve seppe farsi conoscere e stimare subito, prima dagli agricoltori, poi da tutto il paese. Nei primi tempi abitava in una casetta sulla riva del fiume vicino al ponte di Vigorso, poi si trasferì in via Albareda in una casa, dove, per dare l’idea del periodo, non aveva la corrente elettrica e per illuminarsi usava delle lampade a gas, poi la realizzazione di un grande sogno: si costruì una villetta in Via Edera quando la strada era ancora bianca e talmente stretta che due automobili s’incrociavano a fatica.

Lavoratori instancabili sia lui che sua moglie comperavano la frutta all’ingrosso e la “lavoravano” in quanto a quei tempi il mercato era esigente: bisognava selezionarla secondo il calibro, scartare i frutti leggermente ammaccati o senza gambo perché sarebbero marciti in poco tempo danneggiando il contenuto dell’ intera cassa. Le casse all’epoca erano grandi e pesavano dai 20 ai 25 Kg e venivano caricate e scaricate a mano (non esistevano i muletti) una per una sui carri e sui camion: penso di non esagerare se dico che nella sua via ne avrà mosse alcuni milioni.

Si dedicò anche alla politica attiva e sedette sui banchi del Consiglio Comunale, ma la Sua grande morale e la Sua schiettezza gli fecero capire ben presto che quello non era il Suo mondo e decise di dedicarsi esclusivamente al mercato. La sincera amicizia con Argentino, sebbene la non piccola differenza di età, mi lascia un bagaglio di ricordi, ma desidero citare solo due episodi che mi hanno toccato da vicino. Una volta comperò dalla mia famiglia una partita d’uva per rivenderla il giorno successivo al mercato di Bologna. La pagò come al solito prima di uscire dal cancello, ma l’indomani ritornò dicendo che quell’uva era talmente buona e bella e di averla venduta ad un prezzo oltre le aspettative e quindi ritenendo che fosse cosa giusta dividere equamente il guadagno pagò un’ulteriore cifra oltre a quanto già dato!

Il secondo episodio è più recente e risale a circa dieci anni fa: già avanti con gli anni aveva deciso di farsi crescere i capelli e si faceva il codino. Tutte le volte che lo incontravo per strada lo prendevo in giro affettuosamente come si può prendere in giro un Amico con diversi anni in più. Un bel giorno lo incontro e gli dico “Argentino cos’ha fatto? Si è tagliato i capelli?” e lui sorridendo come sua abitudine mi rispose “Toni (così mi chiamava) tutte le volte che t’incontravo mi sgridavi e non ne potevo più: me li sono tagliati. Forse avevi ragione tu!”

Chi l’ha conosciuto porterà di Lui sempre il ricordo di uomo leale, lavoratore e sempre allegro: ha lasciato un esempio di vita che dovremmo cercare d’imitare. Caro Argentino, dopo aver lavorato tanta frutta sulla terra, goditi serenamente i frutti del Paradiso. Riposa in pace.

Antonio Menarini

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8 Commenti


  1. Grazie Antonio,la descrizione dei valori che hai fatto di papà è proprio quello che ha lasciato anche a noi figlie insieme al vuoto fisico della sua persona,GRAZIE a te da tutti noi La moglie Luisa e le figlie Valeria Cinzia e Marisa

  2. Gabriele Cantelli

    Mi associo ai sentimenti di cordoglio e al ricordo delle caratteristiche che hanno illuminato la figura di Argentino fin dal primo momento della sua venuta a Budrio.Posso solo aggiungere che seppe distinguersi da tanti altri operatori economici accettando la candidatura a consigliere comunale di Budrio nella lista della Democrazia Cristiana nella quale venne eletto a conferma della sua indipendenza rispetto al potere locale e del prestigio di cui fin da allora godeva nella comunità budriese alla cui integrazione delle diverse provenienze contribuì attivamente.

    • “Ragionier Cantelli!” è così che la chiamava! sebbene distante da Budrio da ben 35 anni,non sono distante dai ricordi….Grazie per averlo stimato e apprezzato.
      Marisa Di Sarli

  3. E’ un bel ricordo di Argentino, aggiungo solo che commerciava anche in cipolle e forse, ma non ne sono sicuro, anche patate.

  4. ANCORA GRAZIE! ORA, quando sbuccio una mela (Che non mi piaceva! quante mele raccolte!)ORA, che gioco con i miei figli (grandi!) ORA,quando vedo un mazzo di carte da gioco,ORA quando guardo la foto che ci chiese di scattare per darla a chi si ricorda di lui….ORA ….i ricordi si mescolano e volano ai suoi ultimi respiri e …corrono …corrono forte…. come correva il suo cuore ultimamente…. ma non si fermeranno e ne riparleremo quando ci rivedremo… GRAZIE PAPA’ per ciò che hai fatto per me e la nostra famiglia!

  5. Giovanna D'Alvano

    Imparo solo ora questa triste notizia. Stimavo ed nutrivo un grande affetto per Argentino, affezionato amico del mio papà e di tutta la mia famiglia.
    Saluto ed abbraccio tutta la sua famiglia,
    Giovanna D’Alvano

  6. un grande abbraccio anche da noi “casa vicino al fiume”sei e sarai sempre nei nostri ricordi !!!!!!!!!!Ciao Argentino……

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