Gaetano Fusaroli, il cuore del giornalismo che vien da Mezzolara

14 dicembre, 2013

Tra pochi mesi il libro Giornali in Italia – Cambiare per sopravvivere di Gaetano Fusaroli compirà quarant’anni. Questa occasione offre la possibilità di riflettere sull’importanza del volume pubblicato nel 1974 e sulla appassionante esistenza del suo autore: un grande giornalista di Mezzolara. Proprio così, uno dei più attenti conoscitori del giornalismo ha visto per la prima volta la luce nel nostro Comune.

Troppo spesso impegnati a cercare punti di riferimenti lontani, portati a credere che la qualità appartenga ad un’altra dimensione, corriamo il rischio – purtroppo reale – di perdere di vista ciò che ci riguarda da vicino e si accosta a noi senza inutili clamori. Fusaroli ha saputo formulare una analisi innovativa sul giornalismo, riuscendo a far convivere la propria esperienza professionale con l’animo dello studioso. Nel momento in cui Gaetano decide di scrivere questo libro, i capisaldi teorici associati alla stesura di un articolo di giornale erano ritenuti superflui al cospetto della venerazione per la pratica redazionale.
Fusaroli è stato un precursore delle ricerche sul giornalismo, che ha potuto così svelare i propri principi fondamentali, dando vita ad uno scambio dialettico irrinunciabile tra il pensiero e la sua concreta fruizione sulla pagina scritta.

LA VITA A MEZZOLARA
Gaetano Fusaroli nasce a Mezzolara il 17 maggio 1917 da Ercole ed Isabella Brazzi. I genitori, non più giovanissimo (il padre ha quarantanove, la madre quaranta), accolgono il figlio con grande entusiasmo. Ercole è il cursore della frazione del Comune di Budrio e, grazie alla sua riconosciuta correttezza, svolge anche il ruolo di partitore (colui che dirime vari tipi di controversie) e di uomo di fiducia unanimemente ritenuto obiettivo. Gaetano frequenta le Scuole Elementari a Mezzolara, dimostrando di possedere un’ottima propensione allo studio. L’iscrizione alle Scuole Medie di Budrio è la logica conseguenza: Fusaroli continua a manifestare una grande vivacità intellettuale, che si concretizza in una insaziabile curiosità.
Concluso il secondo periodo scolastico, un evento muta drasticamente la quotidianità del giovane Gaetano: il padre Ercole muore il 3 ottobre 1931 (all’età di sessantatré anni). La madre è risoluta nella scelta di trasferirsi con il figlio a Bologna. Isabella, ben consapevole delle sue qualità, ha la ferma intenzione di dare seguito al percorso intrapreso da Gaetano.

I PRIMI ANNI A BOLOGNA E LA IIª GUERRA MONDIALE
Fusaroli e la madre diventano cittadini bolognesi il 18 aprile 1932. Il mezzolarese, iscritto al Liceo Classico, continua a studiare con passione e nel 1936 ottiene il diploma di maturità. La serenità economica permette a Gaetano di iscriversi all’Università. Il 1º novembre 1936 segna l’inizio della frequentazione della Facoltà di Giurisprudenza dell’Ateneo di Bologna. Il 16 giugno 1940 il nostro conterraneo si laurea con la tesi Natura giuridica delle associazioni sportive (relatore prof. Antonio Cicu). La gioia di Isabella è incontenibile, ma purtroppo dura poco: l’Italia, entrata in guerra il 10 giugno, chiama alle armi Gaetano che (per motivi di studio) non aveva ancora assolto i suoi obblighi militari. Fusaroli viene impiegato sul fronte russo con il grado di tenente, ma, dopo la firma dell’armistizio dell’8 settembre 1943, il giovane budriese è costretto a cercare di fuggire dall’ira tedesca. I nostri vecchi alleati non sono certo comprensivi con gli italiani e Gaetano intuisce il pericolo: per circa un anno Fusaroli rimane nascosto a Belgrado. Alla fine del 1944 l’ufficiale va a Roma (già liberata) ed inizia a collaborare, come traduttore e redattore, con il PWB (organismo del Governo militare anglo-americano incaricato della gestione dei mezzi di comunicazione italiani). L’affinità con il giornalismo è immediata e l’esperienza con il PWB consente a Gaetano di mettersi alla prova, sviluppando molte abilità tecniche.

IL GIORNALISMO DIVENTA UNA PROFESSIONE
Conclusa la IIª Guerra Mondiale, Fusaroli decide di proseguire l’attività giornalistica. Il 18 luglio 1945 il nome del nostro concittadino risulta nell’elenco dei praticanti (anche se non è ancora stata costituita una commissione che possa certificarlo). Il 15 dicembre 1946 Gaetano è ufficialmente iscritto all’Ordine dei Giornalisti come professionista. Fusaroli continua a lavorare con l’ANSA (Agenzia Nazionale Stampa Associata) – di cui è corrispondente dal 16 luglio 1945 – e assume presto l’incarico di capoufficio della redazione di Bologna. Nel marzo 1949 il suo ruolo è sancito da un documento che ne attesta la presenza nella Commissione delegata per la tenuta dell’Albo professionale dei Giornalisti dell’Emilia Romagna (comprese anche Ancona e Pesaro).
In questi anni Gaetano conosce Anna Maria Lugatti, che il 21 febbraio 1952 diventa sua moglie e dopo poche mesi nasce Isabella.

UNA SFIDA EPOCALE
La prima figlia risulta affetta dalla sindrome di Down. Gaetano e Anna Maria non si lasciano abbattere, ma anzi iniziano a compiere ricerche approfondite in campo medico, tentando di migliorare la qualità della vita non soltanto di Isabella. Il periodo storico è assai complesso: la sensibilità nei confronti delle persone meno fortunate appare un miraggio, però la coppia non demorde, trovandosi immersa in una vera sfida epocale lanciata all’ottusità umana. Nel 1958 Fusaroli e la moglie fondano l’ANFFAS (Associazione Nazionale Famiglie Fanciulli Subnormali, oggi: Associazione Nazionale Famiglie di Persone con disabilità intellettiva e/o relazionale) ed organizzano le prime riunioni nella loro casa. Uno dei risultati ottenuti sarà l’abolizione del termine “irrecuperabili” per definire gli individui colpiti da disabilità mentali. Questa associazione offrirà sostegno e conforto a tante famiglie accomunate da un figlio (o un parente) condizionato da numerosi problemi, ma non per questo meno prezioso e meritevole dell’immenso affetto dei propri cari e del rispetto della società che lo circonda.

GLI ULTIMI ANNI A BOLOGNA, LA PARENTESI ROMANA E L’INZIO DELL’AVVENTURA GENOVESE
Gaetano consolida la posizione ottenuta all’interno della sede ANSA di Bologna, però il suo spirito indagatore fa emergere l’impellenza di cambiare città. Dopo la nascita della seconda figlia Beatrice (febbraio 1955), Fusaroli viene trasferito a Roma dove però non riesce a trovare il proprio equilibrio e, dopo un anno e mezzo, passa alla redazione ANSA di Genova. Gaetano giunge nel capoluogo ligure con l’incarico di direttore della sede e il suo apporto è subito incisivo. All’arrivo di Fusaroli la redazione non brilla per efficienza, ma nel giro di alcuni mesi il giornalista nato a Mezzolara ripensa l’intera organizzazione rendendola più duttile ed in sintonia con l’imprevedibilità tipica della cronaca giornalistica. Nei primi anni ’60 Gaetano crea un servizio fotografico interno all’ANSA di Genova. Questa iniziativa viene appoggiata anche dalla sede centrale (di Roma) che deciderà di dotarsi dello stesso servizio, prescrivendolo anche a tutte le redazioni sparse sul territorio nazionale.

LA LUNGIMIRANZA DI GAETANO
Fusaroli mostra una notevole attenzione per tutto ciò che riguarda gli aspetti teorici sottesi alla pratica giornalistica. Per Gaetano un giornalista non è solo il risultato dell’affinamento pratico, ma necessita anche di un adeguato sviluppo della componete che anticipa e ruota attorno alla professione. Il mezzolarese compie frequenti viaggi soprattutto negli Stati Uniti d’America: oltre oceano entra in contatto con diversi modi di intendere la gestione dell’informazione. Negli USA Gaetano è apprezzato per la sua visione onnicomprensiva. Il New York Times (quotidiano) e Life (settimanale) lo scelgono come corrispondente dall’Italia e Fusaroli ricambia con articoli acuti e lungimiranti. Fino ai primi anni ’70, il giornalista italiano insegna anche in Germania, agevolato dalla lingua tedesca appresa durante la IIª Guerra Mondiale.
Dal 1970 Fusaroli inizia a dare forma ad un progetto che aveva in animo da tempo. Gaetano organizza, in modo organico, una serie di corsi di giornalismo a Genova e dà vita alla prima Scuola di Giornalismo (non riconosciuta ufficialmente). La grande propensione verso i giovani rappresenta lo scopo imprescindibile dell’attività di Fusaroli, che vede nella nascita di un rete sistematica di corsi formativi la più completa realizzazione del suo obiettivo. Dopo alcuni anni l’Ordine dei Giornalisti della Liguria non riesce più a coprire le spese e Gaetano è costretto a concludere il progetto, senza cedere definitivamente. Infatti l’idea viene portata (sempre da Fusaroli) all’attenzione di Carlo De Martino (direttore dell’Ordine dei Giornalisti della Lombardia), che perora la causa creando a Milano la prima Scuola di Giornalismo legalmente riconosciuta. Alla paternità di Gaetano – come spesso accade in Italia – non viene attribuita la giusta rilevanza ed oggi, a distanza di qualche decennio, pochissimi ricordano l’importanza avuta dal giornalista di Mezzolara in questa vicenda.

GIORNALISTA PER SEMPRE
Nel 1974 Gaetano passa il testimone della direzione ANSA di Genova ad Aldo Repetto, ma non conclude la sua collaborazione (che durerà fino al 1983) con la redazione ligure. In questo stesso anno viene pubblicato il libro Giornali in Italia – Cambiare per sopravvivere in cui Fusaroli riesce a condensare i risultati delle ricerche condotte negli anni precedenti. I giovani continuano ad essere al centro dei pensieri del nostro concittadino, che svolge un ruolo fondamentale nella vita professionale di numerosi futuri giornalisti. Gaetano non smette di organizzare dibattiti sul ruolo dei mezzi d’informazione, tentando di fornire una visione complessiva ad ambiti di indagine solitamente separati tra loro.
L’esuberanza di Fusaroli non si muove all’interno di confini stabiliti: il progetto del “Turismo d’altura” – che consiste nel trascorrere un periodo di villeggiatura nell’entroterra, ricco di vegetazione, giovandosi nello stesso tempo delle spiagge poco distanti – è l’esempio lampante della riscoperta autentica del territorio e della sua conseguente valorizzazione, veri capisaldi della personalità di Gaetano, sempre pronto ad oltrepassare i rigidi steccati imposti dalla società, lasciando libera la propria inimitabile duttilità intellettuale.
Nel 1989 è stampato (pubblicato nel 1990) il volume La trasparenza invisibile – Nuovi diritti di libertà: l’accesso dei cittadini all’informazione scritto da Fusaroli e Camillo Arcuri. Questo testo, muovendo da una peculiare analisi della contingenza, assume contorni profetici: i due autori affidano al singolo individuo il ruolo di protagonista. Soltanto se la richiesta di verità sarà unanime, il modo di gestire l’informazione da parte delle alte sfere potrà mutare radicalmente. Un riflessione fotografa con disarmante lucidità la condizione della fine degli anni ’80, purtroppo ancora applicabile alla nostra quotidianità: «Di fatto, nel contesto attuale, le porte dei giornali, come del resto quelle del parlamento, sono off limits per un privato qualsiasi: in materia vige un ferreo sistema di delega. Cosicché il cittadino è di fatto espropriato di ogni potere di espressione; tanto che se vuole manifestare a tutti i costi il suo pensiero, non gli resta che andarlo a gridare in una piazza, magari vuota».
Gaetano rimane giornalista per sempre, dimostrando quanto un’attività così articolata non possa essere posta soltanto sotto l’insegna del professionismo, ma sia parte della natura profonda dell’uomo. Fusaroli muore a Genova il 14 settembre 1997.

UN RICORDO AFFETTUOSO
di Aldo Repetto: amico, collega e successore di Fusaroli alla direzione dell’Agenzia ANSA di Genova.
«Gaetano, Nino per gli amici, Fusaroli, è stato il mio capo per una decina d’anni nella redazione dell’Agenzia ANSA di Genova. Lui, emiliano, proveniva da Roma dove la direzione dell’Ansa lo aveva chiamato ma, dopo circa un anno, è venuto a Genova. Il suo arrivo ha dato una svolta alla mia vita: è stato lui ad incoraggiarmi nel “mestiere” di giornalista (io scribacchiavo già qualcosa…) ed è stato lui ad insegnarmi tutti i segreti del mestiere. Posso dire che è stato il mio primo maestro, tanto è vero che, poi, quando è andato in pensione, l’ho sostituito quale responsabile della redazione ligure dell’ANSA.
Ma io non sono stato l’unico giornalista al quale molti colleghi debbono la loro carriera. Nino, infatti, aveva una gran passione nello scoprire ed “allevare” giovani giornalisti ed è stato lui ad “inventare” un primo abbozzo di scuola di giornalismo a Genova dalla quale sono usciti fior di professionisti; non voglio fare i nomi per timore di dimenticarne qualcuno. Farò un solo nome: Marco Benedetto, già praticante all’Ansa di Genova fu invogliato da Fusaroli a fare esperienze manageriali in seguito alle quali fu chiamato da Giovanni Giovannini, allora presidente dell’Editrice La Stampa, a fargli da assistente. Da allora la carriera di Benedetto è stata un crescendo continuo: Capo Ufficio Stampa alla Fiat, Amministratore Delegato della Stampa, Amministratore delegato del gruppo Repubblica-Espresso.
Ma Fusaroli è stato, per me, anche un maestro di vita: da lui ho imparato l’onestà e la massima serietà in tutti i campi e l’obbiettività nel lavoro di giornalista. Tutto ciò ha permesso anche al sottoscritto di fare una buona carriera fino a chiudere la mia esperienza lavorativa prima come responsabile della Redazione piemontese dell’Ansa e poi come vice direttore dell’Ufficio Stampa del Gruppo Fiat, a Torino».

Ringrazio Anna Maria Lugatti ed Aldo Repetto per le loro testimonianze.
Un grazie particolare a Franco Gatti per aver ispirato questa ricerca su Gaetano Fusaroli.

Leonardo Arrighi

FONTI DOCUMENTARIE, ORALI E BIBLIOGRAFICHE

– Ufficio Anagrafe del Comune di Budrio.
– Ufficio Anagrafe del Comune di Bologna.
– Ufficio Anagrafe del Comune di Rapallo.
– Ufficio Anagrafe del Comune di Genova.
– Redazione ANSA di Genova.
– Archivio storico dell’Ordine dei Giornalisti dell’Emilia Romagna.
– Archivio storico dell’Ordine dei Giornalisti della Liguria.
– Archivio storico dell’Università di Bologna.
– Testimonianza orale concessa da Anna Maria Lugatti (moglie di Fusaroli).
– Testimonianza orale e contributo testuale offerti da Aldo Repetto.
– Gaetano Fusaroli, Giornali in Italia – Cambiare per sopravvivere, stampato dall’Editografica di Rastignano per Guanda, Parma, 1974.
– Gaetano Fusaroli, Camillo Arcuri, La trasparenza invisibile – Nuovi diritti di libertà: l’accesso dei cittadini all’informazione, stampato presso il Consorzio “Tipografia Umbra” di Città di Castello (Perugia) per Casa Editrice Marietti, Genova, 1990.

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