Officine ortopediche Rizzoli di Budrio, l’appello alle Istituzioni

18 aprile, 2014

“Salviamo il Rizzoli Ortopedia”. Nei giorni scorsi è sceso in piazza il presidio della Filcams Cgil di fronte all’Istituto Ortopedico Rizzoli. La storica azienda con sede a Budrio, specializzata nella fabbricazione e riparazione di protesi e apparecchi ortopedici, rischia di chiudere definitivamente i battenti.

LA CRISI
Il Rizzoli Ortopedia sta vivendo da tempo una situazione di difficoltà e il curatore fallimentare sta portando avanti l’esercizio provvisorio con l’obiettivo di trovare una soluzione industriale al fine di non disperdere l’importante patrimonio produttivo e professionale che caratterizza l’attività della Rizzoli sul nostro territorio.
Attualmente i 150 lavoratori (50 a Budrio, il resto sparso per l’Italia) sono in cassa integrazione straordinaria fino a luglio, e temono di restare senza reddito considerando anche che l’esercizio provvisorio scadrà a fine mese.

LA LETTERA ALLE ISTITUZIONI
I lavoratori hanno quindi deciso di inviare una lettera alla Regione, alla Provincia e al sindaco di Bologna, Virginio Merola. “La nostra non è una protesta, ma un segnale di speranza e fiducia” dice Danilo Lelli, responsabile nazionale Filcams Cgil. I sindacati chiedono il rinnovo della cassa integrazione e dell’esercizio provvisorio, provvedimenti che permetterebbero di prendere tempo e continuare così la ricerca di un nuovo possibile acquirente capace di rilanciare l’azienda.
Dopo il fallimento dichiarato nel gennaio 2013, il 30 aprile scadrà l’esercizio provvisorio ed il 23 luglio la cassa integrazione straordinaria.

PRANTONI: “SOLIDARIETA’ AI LAVORATORI, STIAMO LAVORANDO CON IL COMUNE DI BUDRIO PER MANTENERE L’AZIENDA”
In risposta all’appello rivolto alle Istituzioni dai lavoratori della Rizzoli Ortopedia, l’assessore provinciale alle Attività produttive Graziano Prantoni dichiara: “Sono un po’ sorpreso che l’appello sia rivolto anche alla Provincia, in quanto sono certo che i lavoratori conoscono e riconoscono l’impegno con cui, insieme alla Regione Emilia-Romagna e al Comune di Budrio, al curatore fallimentare e ai rappresentanti sindacali, stiamo affrontando al Tavolo di Salvaguardia la difficile vicenda dell’azienda, per il mantenimento di questa impresa di eccellenza che si inserisce nel contesto produttivo di Budrio, noto distretto protesico di rilevanza internazionale. Credo che in questo momento sia necessario più che mai un apporto costruttivo di tutti gli attori coinvolti per giungere all’auspicato rilancio dell’attività e alla salvaguardia dei posti di lavoro”.

“Voglio esprimere tutta la mia solidarietà ai lavoratori che con professionalità e dedizione stanno portando avanti la produzione nonostante la situazione di incertezza.

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