A Budrio ha vinto Renzi, non il PD di Pierini [L’OPINIONE]

4 giugno, 2014

di Giuseppe Cesario

A seguito delle dichiarazioni che si sono succedute sulla vittoria del PD anche a Budrio, ritengo necessario ricordare che dopo l’entrata del PD nel Partito Socialista Europeo (PSE), a livello nazionale è stato sottoscritto un patto federativo tra PSI e PD prima delle elezioni europee, con la candidatura di alcuni esponenti socialisti nella lista PD-PSE.

Da qui il voto dei socialisti a tale lista, non solo per sostenere i propri candidati ma anche perché abbiamo ritenuto condivisibile la posizione di Renzi sulla politica europea. Forte di questo successo Renzi avrà maggiori possibilità di perseguire la radicale modifica della politica economica e sociale espressa fin’ora dall’Europa.

Il buon risultato della lista PD-PSE anche a Budrio è stato determinato dalla politica nazionale e non da quella locale del PD: ha vinto il PD di Renzi, non il PD di Pierini. Chi ora vuol salire sul carro del vincitore, dopo averlo combattuto negli atti e nei fatti, deve fare i conti con le scelte sbagliate e il grave deficit finanziario di questa amministrazione comunale, che ha pensato bene di lasciare il debito oltre che ai nostri figli anche ai nostri nipoti.

In merito alla politica locale, la posizione dei socialisti di Budrio è rimasta quella delle elezioni del 2012. Contraria sia nel metodo che nei contenuti alla scelte amministrative del gruppo dirigente locale del PD. E continuerà ad essere la stessa finché non ci sarà un reale cambiamento del gruppo dirigente del PD di Budrio, così come avvenuto a livello nazionale.

Giuseppe Cesario
per i socialisti di Budrio

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5 Commenti


  1. Carissimo Cesario,
    la libertà di voto è un diritto come è un diritto darne una valutazione sia in campo nazionale, che in quello locale; pertanto ravviso nell’articolo, oltre alla sua interpretazione seppur legittima, un'”Escusatio non petita”del tutto fuori luogo.

  2. Concordo con Beppe. Il patto pre elettorale tra PD e socialisti era stato reclamizzato prima del voto? Io lo imparo oggi, ma forse non sono bene informata.
    Parlare male del PD e poi di soppiatto sostenerlo nell’intimità della cabina elettorale, mi riempe di tristezza.
    Auguri a noi che ne abbiamo bisogno

  3. Michele Gentilini

    Alzi la mano chi sapeva del patto elettorale PSI-PD e ha votato Renzi per quel motivo. Dopo di che è chiaro che le Europee sono una cosa e le amministrative un’altra, anche se in Provincia di Bologna i risultati sono coerenti

  4. Sig. Cesario sentirla parlare di grave deficit finanziario fa proprio ridere. Ammesso (e non concesso) che sia vero, lei dov’era?
    Che esistessero due PD è cosa che si impara da lei, era sfuggita, infatti nelle schede elettorali c’erano due simboli: il simbolo del PD x Renzi e il simbolo del PD x Budrio, solo che li ha visti solo lei.

  5. Gabriele Carlotti

    Una delle prime frasi dette da Matteo Renzi appena eletto segretario del Pd fu che voleva “rottamare la corrente dei renziani”, proprio per chiarire che renziani e Pd erano dal quel giorno la stessa cosa.
    E lo ha chiarito ancora meglio qualche giorno dopo, con la nomina dei membri della segreteria.
    Non capisco come si faccia a 6 mesi di distanza a considerare ancora i renziani come un qualcosa di esterno al sistema.

    Renzi ha fatto tante promesse: dall’ormai mitico “EnricoStaiSereno”, al “Non andò mai al governo senza essere stato votato”, dal “Non sono così scemo da governare con Alfano” al “voglio una legge elettorale con le preferenze”, dal “non ci servono gli F-35” al “bisogna abolire subito il finanziamento pubblico ai partiti”.
    Per non parlare del fatto che non l’ho visto molto scandalizzato quando il suo gruppo ha cantato Bella Ciao mentre regalavano 7,5 miliardi alle banche private, oppure nel sapere che il suo fido Genovese è agli arresti domiciliari ma continua a prendere 10 mila euro al mese per stare seduto in poltrona.

    Votando Pd, si è dato un colpo di spugna a tutto questo.

    E, venendo a Budrio, si è dato un forte segnale a chi a Budrio rappresenta il Pd. Ed ora si chiede “cambiamento” ad un partito che ha raccolto il 55% dei voti?
    Scusatemi tanto, io non sono uno stratega, ma posso dirvi che la tattica mi sembra un attimino strana?

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