Un cippo per Quirico Filopanti [Lettera al Sindaco]

2 luglio, 2014

Signor Sindaco, nel 1979 fu collocato, a spese del Comune, un cippo in memoria di Quirico Filopanti, a Riccardina in un’area dove sorgeva la casa natale del nostro illustre concittadino. Il punto esatto dove il cippo era stato eretto era nei pressi della prima curva dopo il ponte di Riccardina, direzione Bologna. La casa era andata distrutta a causa dei bombardamenti.
Purtroppo, per l’imperizia di un camionista o a causa di un atto vandalico, il manufatto fu abbattuto e in seguito, per pura incuria, non è stato più ricostruito. Ora, che proprio nel luogo della sua nascita non esista nemmeno un segno che lo ricordi, sembra davvero una grave dimenticanza. Per questo si vorrebbe collocare nella stessa area un nuovo manufatto commemorativo. E si sono messe al lavoro tre Associazioni budriesi: la Pro loco, il Circolo Sandro Pertini e l’Associazione mazziniana.
Il progetto, presentato dall’architetto Vanni Biavati, consiste in un muretto, ombreggiato da un olmo, su cui sarebbe apposta una lapide con la scritta “QUI NACQUE QUIRICO FILOPANTI” (identica a quella del cippo precedente) e una seconda lapide, di minori dimensioni, dove sarebbero citate le Associazioni.
In data 4 Giugno 2014, la Commissione per la Qualità Architettonica ed il Paesaggio ha espresso parere negativo sul progetto, dichiarando che l’intera opera non è compatibile con il paesaggio e, entrando nel merito asserisce che non rende giustizia all’importanza del personaggio. Testualmente: “L’evocazione del personaggio sembra limitarsi al ricordo del bombardamento del fabbricato, anziché dare risalto alla persona.”

Per buona norma, se un progetto che riguarda cultura ed ambiente non è approvato, l’ufficio che risponde all’istanza fornisce motivazioni convincenti e suggerisce eventuali soluzioni alternative. Ma in questo caso non è andata così.

A dire il vero, se si vuole, si può fare ricorso, nel termine di 60 giorni. Ma non si capisce in che termini si può farlo. Se si afferma che il nuovo cippo-muretto non è compatibile con il paesaggio, il vecchio, che era nello stesso punto, era anch’esso non compatibile? E ugualmente: se l’intero manufatto proposto nel progetto, non rende giustizia all’importanza del personaggio, come mai questa obiezione non era stata sollevata per il precedente cippo?

Signor Sindaco, io farei notare, modestamente, che il cippo servirebbe soltanto per INDICARE al visitatore o al passante il luogo di nascita di Quirico Filopanti, a Riccardina, frazione di Budrio, citata in tutti i testi che lo riguardano. Per CELEBRARE lo scrittore, astronomo, filantropo e combattente c’è giustamente il monumento nella piazza di Budrio intitolata al suo nome. Due “oggetti” con ben diversa funzione.
Non è possibile confondere il cippo per un monumento.

Il progetto in questione, posso aggiungere, aveva già registrato un’altra bocciatura. Le Associazioni, in via preliminare, avevano chiesto al Comune di farsi carico delle pratiche per ottenere dal Demanio la concessione del sito su cui erigere il cippo. Il motivo era semplice: se la concessione è rilasciata al Comune, la concessione è a costo zero. La risposta sempre del responsabile dell’Ufficio Tecnico è stata negativa. Motivo: se l’area è presa in carico dal Comune, toccherà poi a questo accollarsi le spese di manutenzione relative al cippo, qualora le Associazioni dovessero tirarsi indietro. Che strani ragionamenti! Signor Sindaco.

Preoccupazione economica quasi risibile! Di fronte al “Professore dell’Infinito”.
In conclusione: c’è chi è rimasto molto amareggiato per la mancata approvazione del progetto. E ci si chiede: sono proprio i tecnici a poter decidere che non lo si faccia?
Costruire un cippo commemorativo a Riccardina significa sminuire i meriti del personaggio?

Penso che non i tecnici, bensì quelli che rappresentano la cittadinanza, cioè i politici, dovrebbero prendere in esame l’istanza. E sono certo, signor Sindaco che i cittadini budriesi, se interpellati, sarebbero in maggioranza favorevoli alla realizzazione di questa semplice, ma opportuna iniziativa, per onorare Quirico Filopanti.

Colgo l’occasione per porgerLe i miei migliori saluti.

Pino Ferranti

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17 Commenti


  1. Sig. Ferranti, concordo con quanto da Lei scritto, ma non si faccia illusioni sulla possibilità di ricordatre degnamente dove nacque il nostro illustre concittadino. A tal proposito vada a vedere lo scempio che è stao fatto davanti alla sua tomba e sulla tomba dell’altrettanto illustre concittadino Augusto Majani. Desidero sapere se la commissione per la Qualità Architettonica ha dato parere favorevole e se tale manufatto di marmo è “compatibile con il paesaggio.”
    Per chi non ne fosse informato faccia un giro al cimitero: Filopanti e Nasica (insieme ad Ettore Zanardi) sono sepolti in fondo al primo portico di sinistra.

  2. Carissimo Pino Ferranti,
    la sua lettera del tutto encomiabile,non andava indirizzata al sindaco pro tempore, ma bensì al buonsenso che da tempo memorabile purtroppo, non abita più a Budrio.Le fornisco alcuni spunti seguiti da un unico quesito, da inviare tramite missiva al buonsenso appunto, che purtroppo come le ho detto, non ha più fissa dimora.Da un anno o giù di lì dove sorgeva la palazzina RAI (Voluta da un certo Marconi) repentinamente abbattuta c’è una montagna di pietriccio in bella vista;è compatibile col paesaggio? Via Bissolati, via L.Cocchi e Piazza Filopanti nelle condizioni in cui versano sono compatibili col paesaggio? Le famose torri dell’acqua sono compatibili architettonicamente col paesaggio? Quei palazzi che svettano più in alto nel quartiere Creti, sono compatibili col paesaggio? e l’elenco potrebbe continuare. Le dò un consiglio caro Ferranti,la smetta assieme alle associazioni interessate al cippo intitolato a Filopanti, di cercare la luna nel pozzo.Nel pozzo non c’è acqua.

  3. Beppe, l’acqua non c’e’ neanche nella valle di Benni.

  4. Questa vicenda è di una tristezza … da depressione.

    Ed in 24h la Pierini & C. non è riuscita a partorire verbo? Manco un “Sig. Ferranti ha ragione, un attimo che vediamo di capire bene cos’è successo.”?

    Di una ridicolaggine assurda poi la PAURA di doversi accollare costi quando le associazioni si facessero di nebbia… con tutto quel che ci tassano per servizi che gli altri Comuni si sognano non riescono a tirar fuori 200 euro anno per tagliare l’erba a 20mq e potare l’albero ogni 3 anni? Perchè mi par di capire che di questo si tratterebbe….

    .. tristezza … tristezza…

    • FULMINATO SULLA VIA DI DAMASCO forse….

      Sig. Ferranti, ma il cippo… non è di quell’acciaio speciale bello bello ed anche prezioso… che subito arrugginisce, tanto tanto, ma che la ruggine poi protegge l’acciaio che così diventa eterno… sa quell’acciaio di cui han messo in centro per indicare i monumenti e musei cittadini che è compatibile con il paesaggio, no vero? … se NO mi sa che abbiamo capito.

  5. I pensieri, le chiacchiere ed i ripensamenti trasudano tra i muri e le contrade di Budrio, fino alla piazza Quirico Filopanti e raggiungono anche il Palazzo Comunale.

  6. E’ lecito sperare in un ripensamento, no?

  7. Ma se era stato un camion la sua assicurazione ? Doveva pagare lei .
    Dove sono finiti i soldi ?
    Poi , questi ‘ monumenti’ spesso bruttini a chi servono ?
    Io chi era Filopanti quasi non lo so . Ma ci sono tante brutture troppo , troppo care . Meglio lasciar stare .

  8. Il fatto che Lei non conosca Filopanti è grave, ma ancor più grave che pur non conoscendo tale genio, voglia partecipare al dialogo in questione. Come diceva Totò: “S’informi!!”

    • Ignorante io ? ebbene si . Ma la storia corre . I segni di tanti geni del passato si sono integrati con il presente . Pochi sono stati tanto grandi da essere conosciuti da molti . Brutti monumenti ,invece , ce ne sono tanti . La statua della piazza è un bel riconoscimento e , visti i tempi , i costi e le scelte della ‘ commissione per la qualità , perché rischiare ?

      • Sig.ra Anna…. il bello ed il brutto sono soggettivi e non è proprio consigliabile prenderli come parametri per prendere decisioni di questo tipo. In tutte le città di questo mondo, laddove sia nato o cresciuto o defunto un personaggio anche solo un po’ importante ne viene dato opportuno risalto. Nulla di più normale quindi che lo si faccia anche qui a Budrio. E per quanto riguarda i costi, come ho già scritto, siamo al ridicolo, soprattutto considerando che questa amministrazione ci ha da poco obbligato – con futili motivi – ad elargire una mezza milionata all’anno in più ad HERA.
        Abitare a Budrio da tempo e non sapere chi è Quirico FIlopanti è quasi come non sapere in che via si abita. Un caldo consiglio a perdere 5 minuti qui: http://it.wikipedia.org/wiki/Quirico_Filopanti

        Relativamente al camion che abbattè il precedente cippo le evidenzio che si tratta di una supposizione. Ad ogni buon conto, se anche fosse, bisognava che qualcuno presente avesse preso la targa del citato e si fosse reso disponibile a testimoniare l’accaduto. Non essendoci stata denuncia spontanea del camionista e non essendoci testimoni… niente assicurazione.

        Piuttosto, che ne pensa dell’incuria delle passate e presenti amministrazioni, a cui tanto cara è la CULtura, che non si sono preoccupate di spendere un’inezia per ripristinare il cippo abbattuto?

  9. Scusi Anna ma se si abita a Budrio non è mica consentito assolversi da soli per non conoscere Filopanti ! Sarebbe come abitare a Firenze a non sapere chi era Lorenzo dei Medici o a Venezia ed ignorare Marco Polo.
    Spero proprio che lei sia ‘immigrata’ di recente, che non abbia fatto le scuole qui, che metta il naso in paese solo per dormire. E se anche non fosse così, non sapere chi è Filopanti è un po’ da ignorantelli. Sfilarsi con la scusa che la storia corre ( ma poi dove corre scusi?!?!?) è ancora peggio.

    Si informi su, un piccolo sforzo.

    http://it.wikipedia.org/wiki/Quirico_Filopanti

  10. Ignorante , ignorantella ……..un paese accogliente , aperto al prossimo . Complimenti

  11. Ufficio Stampa Comune di Budrio

    Gentile Pino Ferranti,

    fino al 1990 era presente, nei pressi della casa natale di Quirico Filopanti, un semplice tratto di muro grezzo di mattoni su cui erano posizionate due lapidi.

    Non è in discussione l’idea di realizzare nuovamente un manufatto commemorativo della casa natale di Filopanti: questa proposta, infatti, è già stata approvata dalla Giunta Comunale che, tra l’altro ha provveduto, nell’agosto del 2013, a dare indicazioni di installare, sulla via Riccardina, agli estremi dell’omonimo abitato, due cartelli commemorativi.

    Il problema non è il cippo, ma le sue caratteristiche tipologiche ed architettoniche su cui si esprime un soggetto che ha ampi margini di autonomia e discrezionalità, la Commissione per la Qualità Architettonica ed il Paesaggio: questa è composta da esperti “terzi” e non ne fanno parte né politici né tecnici comunali, come invece accadevo un tempo.

    Nel 1985 con la Legge 431 è stato posto il vincolo paesaggistico nell’area perifluviale sulla quale sorgeva l’abitazione della famiglia di Filopanti. A differenza del muro precedente (realizzato nel 1979), la nuova opera ricade in questo vincolo che prevede anche una valutazione di merito da parte della Commissione per la Qualità. E’ la legge, dunque una regola a cui attenersi scrupolosamente, così come dovrebbe fare qualunque amministratore pubblico.

    Segnaliamo – al fine di trasmettere ai lettori le corrette informazioni – che la richiesta di installare un nuovo cippo non è stata affatto respinta: è stato invece richiesto ai proponenti di formulare una proposta progettuale alternativa che tenga conto delle osservazioni espresse dalla commissione; soluzione che sarà quindi riesaminata nel corso della prossima seduta.

    • 6 giorni e 13 ore.
      Ci hanno meditato assai.

      Bicchiere mezzo pieno:
      – la Pierini & C: ha risposto;
      – non è stato usato burocratese;
      – il progetto/il desiderio di un nuovo cippo non è stato rigettato, solo va riprogettato.

      Bicchiere mezzo vuoto:
      – 23 anni perchè un’amministrazione si accorgesse ufficialmente che il precedente cippo non c’era più. VENTI-TRE. Porca vacca!
      – da un anno ci sono indicazioni per due cartelli di lamiera a sfondo marrone per dare evidenza del luogo ma i cartelli ancora non ci sono. Il buonsenso direbbe che vista l’iniziativa del sig. Ferranti e delle associazioni coinvolte, i cartelli di lamiera si potrebbero risparmiare. Dopo 24 anni, uno più uno meno la differenza non si nota;
      – il cippo è da riprogettare secondo le regole architettoniche dettate da terzi, E questo, per chi ci mette il cuore, non è certamente gradevole: io per passione mi ci perdo in tempo e danaro – per quanto “poco” – e devo fare una cosa come dice qualcun altro. A me suona male… non conosco cosa il sig. Ferranti e le associazioni abbiamo proposto ma non credo possa essere un obbrobrio. Personalmente emetterei un bel “Allora fatevelo il cippo.” e mi dedicherei ad altro.

      E quanto sopra è quanto vedo io sul tema.

      Ma questo comunicato della Pierini & C. contiene una verità, un concetto molto importante. Concetto che viene ben predicato e mal razzolato:

      “E’ la legge, dunque una regola a cui attenersi scrupolosamente, così come dovrebbe fare qualunque amministratore pubblico.”

      Credo sia Legge anche che i Comuni debbano darsi un Regolamento per I referendum CIttadini. E se fino a poco tempo fa ci si poteva giustificare con una dimenticanza atavica forse comprensibilissima, da mesi ormai questo non è più.
      Dunque, sigg. della Pierini & C. , meno fumo & balle & illusionismo e vedete di osservare sempre, e non solo quando vi fa comodo, la Legge. Altrimenti la figura è pessima e l’insulto alle Istituzioni che dovreste degnamente rappresentare è palese.

      • Riassumendo: il progetto non corrisponde ai requisiti imposti da una Commissione di esperti “con ampi margini di autonomia e discrezionalità” e, per soprammercato, la legge 431 ha posto il vincolo paesaggistico sull’area.
        Adesso, avanti con un progetto alternativo: pazienza, perseveranza, fiducia e buone cure per il fegato a chi ha preso a cuore la questione.

  12. Risposta all’Ufficio Stampa del Comune di Budrio sul cippo a Quirico Filopanti.

    Ringrazio dell’attenzione che l’Ufficio Stampa del Comune di Budrio ha mostrato per quanto si riferisce al cippo a Quirico Filopanti in via Riccardina. Da quanto apprendo, il problema non riguarda la realizzazione di un nuovo cippo, dato che la proposta era stata già approvata dalla Giunta nell’agosto 2013, bensì le caratteristiche tipologiche e architettoniche del manufatto, che non ricevono l’approvazione della Commissione per la Qualità Architettonica e del Paesaggio. Quindi, anche se la Giunta Comunale è d’accordo, manca il parere favorevole di detta Commissione, la quale “ha ampi margini di autonomia e discrezionalità”. Si precisa, inoltre, che nel 1985 è stato posto il vincolo paesaggistico nell’area in cui sorgeva il vecchio muretto, per cui la zona è attualmente soggetta a nuovi parametri. Allora il punto è: chi interpreta i nuovi parametri? Il progetto bocciato è stato definito “geometricamente dissonante”. C’è da presumere che anche il vecchio muretto, se fosse ancora esistente, cadrebbe sotto la stessa definizione! A mio parere, per evitare altre bocciature, bisognerebbe rendere noto a tutti i cittadini quale sia la geometria “gradita” e entro quali parametri accettabili si potrebbe erigere il manufatto: almeno ci si darebbe una regolata. Senza indicazioni e norme precise, qualsiasi progetto rischia sempre di essere rigettato!
    Il muretto del progetto bocciato sarebbe alto circa 2 metri e lungo altrettanto, press’a poco come il vecchio muretto. Unica differenza : una specie di spaccatura, al centro, che rappresenterebbe simbolicamente l’avvenuto bombardamento aereo. Il materiale proposto per la costruzione era il tipico mattone bolognese, con il suo intonaco classico, e il colore richiamava quello della vecchia casa di Quirico Filopanti. Un simile “oggetto” deturperebbe il paesaggio? E’ il parere della Commissione. Un parere che si traduce in un “no” perentorio! L’iter burocratico obbliga la “Commissione” a esprimere un parere. Si chiama, appunto, “PARERE”, ma non è una condizione vincolante, altriménti si chiamerebbe “AUTORIZZAZIONE” . Nello stallo di questa ragnatela, la mia speranza è che la politica, in quanto tale, faccia sentire la sua PRESENZA, non essendo sufficiente la precedente approvazione della Giunta Comunale.
    Sono sempre più convinto che sia il nostro Comune a dover dare una risposta chiarificatrice alla richiesta delle tre Associazioni budriesi. Personalmente sarei felice di vedere realizzata l’opera con il PATROCINIO del Comune e di partecipare all’inaugurazione, alla presenza dei cittadini interessati e degli alunni di tutte le scuole…… Un piccolo sogno? Scusate se sto sognando!

    Colgo l’occasione per porgere i miei migliori saluti.
    Pino Ferranti

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