L’amore di Vincenzino Grimaldi per la cultura

1 settembre, 2014

Aprire la nuova stagione di ricerche storiche su Budrio Next con Vincenzino Grimaldi è un doveroso omaggio ad un uomo che con la sua attenzione alla conoscenza ha dato vita ad un esempio sempre attuale. Il nome di Vincenzino riempie ancora i pensieri di molti budriesi, che non hanno mai dimenticato un amico pieno di passione per la cultura.

LA DIFESA DELLE TRADIZIONI
Grimaldi, nato a Budrio il 31 dicembre 1934, è stato per molti anni il professore di educazione artistica delle Scuole Medie Quirico Filopanti. Attraverso questo ruolo, Vincenzino è riuscito a rimanere sempre in contatto con le giovani generazioni, offrendo loro la possibilità di scoprire le proprie attitudini: le frequenti partecipazioni al concorso nazionale Ragazzi in gamba di Chiusi, fortemente volute dall’insegnante budriese, erano un appuntamento irrinunciabile e ricco di enormi soddisfazioni. Grimaldi ha rivestito i ruoli di Assessore alla Cultura, Consigliere Comunale, Presidente delle Opere Pie di Budrio e del Club&Club rimanendo fedele a se stesso e tentando con tenacia di estendere l’amore per la conoscenza. In molte occasioni l’affetto per il proprio paese si dimostra difendendone strenuamente le tradizioni più radicate. A questo proposito, Vincenzino è stato l’indiscusso protagonista della rinascita del rapporto tra Budrio e l’ocarina, simbolo che rende il nostro Comune noto a livello internazionale. Negli anni ’70 Grimaldi ebbe l’intuizione di coinvolgere gli ocarinisti in alcuni concorsi folkloristici a Barletta, Chiusi e Maser. In quel periodo non esisteva una vera scuola di ocarine e Vincenzino comprese la necessità di crearne una e, grazie all’entusiasmo derivato dai consensi ottenuti nelle varie rassegne nazionali, riuscì a costituire un’istituzione, che dal 2012 porta il suo nome, ancora vitale e capace di entusiasmare anche i ragazzi.

ALLE ORIGINI DELLA PASSIONE
Sin da bambino Grimaldi, figlio dei custodi del cimitero di Budrio, mostra una sensibilità spiccata e pur se a contatto con un luogo apparentemente poco ospitale, il giovane budriese coglie il valore artistico di ciò che lo circonda. Dopo una breve parentesi come studente di Ragioneria, Vincenzino si iscrive all’Istituto d’Arte ed inizia finalmente a dare libero sfogo alle sue capacità. L’iscrizione all’Accademia di Belle Arti è la logica conseguenza ed aiuta il ventenne ad affinare alcune fondamentali abilità tecniche. Durante il periodo estivo Grimaldi lavora alla Certosa di Bologna, dove può far emergere la passione per la scultura e conclusa l’Accademia nel 1958 si dedica completamente all’arte, con la speranza di poter vivere delle proprie creazioni. Le difficoltà pratiche dell’esistenza convincono Grimaldi ad intraprendere la carriera di insegnante. La buona prospettiva professionale permette a Vincenzino di realizzare il sogno di sposare Maria Dalla Valle (da tutti conosciuta come Irvana) incontrata per la prima volta nel 1956. Il matrimonio, celebrato nel 1961, rende molto felice il ventisettenne budriese, che comincia la propria esperienza come professore: prima a Comacchio, Codigoro, Tresigallo, poi a Ferrara per bene cinque anni ed infine a Budrio. Nel corso dei primi anni ’70 giunge, come insegnante di ruolo, alle Scuole Medie Quirico Filopanti. Dopo lunghe peregrinazioni, Grimaldi può dedicarsi al proprio Comune, restando vicino alle figlie Nicoletta e Serena nate negli anni ’60.

IL BENE PIÚ PREZIOSO
L’amore autentico di Vincenzino Grimaldi per la cultura permette di riflettere sul significato profondo della conoscenza. Troppo spesso assistiamo a due comportamenti: il primo identificabile con il completo disinteresse per ciò che le generazioni precedenti ci hanno lasciato; il secondo assimilabile allo sconsiderato tentativo di monetizzare il patrimonio storico che ci circonda. Vincenzino, come tutti gli uomini davvero appassionati, ha scelto una terza via che lo ha portato a contemplare il sapere come valore autonomo e fine ultimo da inseguire durante la vita. I numerosi viaggi organizzati da Grimaldi hanno sempre avuto questo scopo: aiutare altre persone ad accrescere le proprie conoscenze.

I racconti della gioia provata nel corso di quelle gite sono ancora ricchi di entusiasmo nelle menti delle donne e degli uomini che si sono lasciati contagiare dal carisma di Vincenzino di cui si sente, e continuerà a sentirsi, la mancanza.

Ringrazio Maria Dalla Valle (Irvana), Carla Calori, Maurizio Montanari, Fernando Pazzaglia ed Ezio Venturoli.

 

Leonardo Arrighi

 

 

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3 Commenti


  1. Il Prof. Grimaldi è stato il mio professore alle medie e già lo conoscevo da quando era alle medie mio fratello, che con lui ha partecipato tante volte ai concorsi “Ragazzi in Gamba” a Chiusi. Ancora oggi lo ricordo con grande affetto, come un ottimo professore che mi ha saputo trasmettere la voglia e la gioia dell’arte nel disegno e non solo, le sue gite era bellissime!!!
    Un uomo che forse adesso sarebbe difficile da trovare perchè era professore, amico e aveva sempre il sorriso che ti dava serenità.
    Grande Prof!!!!!

  2. Oltre alla fortuna è stato per me un onore averlo conosciuto.

  3. Grazie per il bel ricordo che mio fratello avrebbe sicuramente gradito.

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