Budrio e la musica, la mostra sulla storia di un legame indissolubile

18 settembre, 2014

Nel contesto della Festa del Melograno di Cà ed Metusco, in programma il prossimo weekend, si terrà la mostra Pentagramma Musicale Budriese, dedicata al rapporto tra la musica e il nostro paese. Una esposizione fotografica dei momenti culturali che hanno contribuito ad accrescere il legame tra la disciplina artistica e i budriesi.

L’ANIMA DEL PENTAGRAMMA BUDRIESE
Il rapporto tra Budrio e la musica ha una storia secolare. I budriesi sono da tempo attratti dalle sette note, che hanno rappresentato, in diverse declinazioni, delle fonti di ispirazione capaci di far affiorare il miglior spirito della nostra comunità. Le vicende connesse al pentagramma parlano della passione sconfinata per l’armonia musicale, che ha permesso, in numerose circostanze, di abbattere le barriere imposte dalle differenti condizioni sociali, razziali, di genere e di età.
L’anima del pentagramma budriese ha spesso coinciso con dei musicisti amatoriali, diretti da professionisti di grande valore, pronti a far emergere la propria predisposizione verso le sette note, che sono per gli abitanti di Budrio una via privilegiata di accesso ad un universo in cui poter essere pienamente se stessi.

LA CORALE “VINCENZO BELLINI”
Nel 1787 nasce a Budrio una Accademia Filarmonica, che prosegue la propria attività fino al 1827. Il notevole riscontro avuto da questa istituzione getta le basi per gli sviluppi futuri delle organizzazioni musicali budriesi. Nel 1884 viene fondata una Società Corale, che inizialmente è diretta da Federico Bagnoli, musicista e membro del primo Concerto di Ocarine. Questa esperienza si protrae soltanto per circa un decennio, ma ha il grande merito di nutrire il desiderio di un coro stabile da parte di Budrio. Nel 1911 alcuni giovani pieni di passione riescono a formare un gruppo di quaranta persone, che danno vita alla Corale intitolata a Vincenzo Bellini. I membri di questa società appartengono a eterogenee estrazioni sociali, idee politiche e sensibilità religiose, ma scelgono di far prevalere l’amore per la musica, divenendo così protagonisti di un esempio di aggregazione sempre attuale. Il primo direttore della Corale è Cesare Testi – già maestro della Banda Municipale e del Concerto delle Ocarine – che per mesi istruisce i soci e li prepara al debutto ufficiale della “Vincenzo Bellini”, avvenuto il 20 aprile 1912 al Teatro Consorziale di Budrio in occasione del centenario dalla nascita di Quirico Filopanti.

IL CONCERTO DELLE OCARINE ED IL GRUPPO OCARINISTICO
Tra il 1853 e il 1854 Giuseppe Donati inventa l’ocarina. Trascorreranno alcuni anni perché lo strumento venga perfezionato in maniera definitiva, ma l’entusiasmo per la novità contagia immediatamente i budriesi. All’inizio degli anni ’60 del 1800 si forma il primo Concerto delle Ocarine, composto da cinque persone, tra cui lo stesso Donati. Nel 1865 il Concerto si esibisce per la prima volta fuori da Budrio e nel 1869 giunge a Bologna. Gli elementi passano da cinque a sette e la fama degli ocarinisti aumenta a grande velocità: dopo molte tappe italiane, il Concerto approda a Parigi, Berlino, Vienna, Londra, Lisbona, Mosca, Pietroburgo, Algeri e New York. Nel 1880 il Concerto delle Ocarine riscuote enormi consensi all’Esposizione Universale svoltasi a Parigi.

A Donati succede Giuseppe Grossi e poi il ruolo di maestro è assunto da Cesare Testi. Alla fine del 1800 il termine ocarina fa il proprio ingresso nei vocabolari e nelle enciclopedie. Budrio diventa un punto di riferimento a livello musicale, anche se nel 1915, a causa della morte di Testi e dell’inizio della Iª Guerra Mondiale, il Concerto è costretto a sciogliersi. Dopo la tragedia bellica, Emilio Cesari decide di assumere l’incarico di maestro, ridando slancio agli ocarinisti. Alfredo Barattoni subentra a Cesari e mantiene la guida del Concerto dal 1926 al 1948, difendendo l’identità musicale budriese anche durante gli sconvolgimenti prodotti dal Secondo Conflitto Mondiale. La morte di Barattoni apre un lungo periodo di inattività, durato oltre dieci anni. Il Concerto si trasforma in Gruppo Ocarinistico Budriese all’inizio degli anni ’60 del 1900 e riprende ad esibirsi in trasmissioni radiofoniche, televisive e cinematografiche, partecipando al film Novecento (1976) di Bernardo Bertolucci. Nel 1977 si forma la Scuola di Ocarina, che è inaugurata ufficialmente il 10 settembre 1978 ed assume il nome di Scuola Comunale di Ocarina. Accanto a questa istituzione sorge il Circolo Ocarinistico Budriese, che si propone come obiettivo quello di sostenere la Scuola e la storia dell’ocarina, tentando di garantire la tutela della grande tradizione musicale budriese.

LA BANDA MUNICIPALE, I SOLISTI E I GRUPPI DI MUSICA LEGGERA
Dopo l’Unità d’Italia (1861) Budrio inizia la propria avventura come Municipio del neonato Regno. Nell’ambito del nuovo assetto istituzionale prende corpo il primo tentativo di formazione di una Banda Municipale, che già dagli anni ’70 del 1800 avvia la sua attività. I membri della Banda non sono dei professionisti, ma degli autodidatti che sognano di poter dar sfogo alla loro passione. Budrio non resta mai orfana della Banda Municipale che, sotto la direzione del maestro Bedosti, tra gli anni ’30 e ’40 del 1900 vive uno dei periodi più luminosi della sua storia che prosegue ancora oggi.

Il nostro Comune può contare anche su un cospicuo numero di solisti, tra cui: il baritono Anselmo Colzani, che ha cantato in numerosi teatri europei ed americani; il baritono Franco Bordoni e il basso Ferruccio Mazzoli che hanno deliziato molti teatri italiani ed europei con le loro voci; la soprano Renata Mattioli e il tenore Enrico Lipparini che hanno raggiunto la notorietà nazionale.

La musica leggera è stata per alcuni decenni la prima attrice delle serate budriesi. Il gruppo di Fausto Conti e quello di Enrico Mattioli, durante gli anni ’50 e ’60 del ‘900, sono riusciti a riscuotere consensi in frequenti esibizioni nella provincia di Bologna e in varie località marittime nel corso della stagione estiva.

Riflettere sul ruolo rivestito dalla musica a Budrio significa addentrarsi a pieno titolo nella storia culturale di una comunità, che ha costantemente affidato alle sette note e al pentagramma un compito speciale e contraddistinto dai migliori propositi. Avere la possibilità di ripercorrere le vicende budriesi legate alla musica è anche una occasione per riappropriarsi delle tradizioni che hanno scandito l’evoluzione del Comune di Budrio.

Leonardo Arrighi

Pentagramma musicale budriese
Mostra voluta dal Circolo Sandro Pertini Budrio.
A cura di: Maurizio Montanari, Fernando Pazzaglia, Alberto Cocchi e Flaudio Prati.
Apertura: dal 19 al 28 settembre 2014
Orari: venerdì, sabato e domenica dalle 15:00 alle 23:00
Gli altri giorni dalle 15:00 alle 17:00 (su richiesta)
Presso: Ca’ ed Metusco, viale Primo Maggio 22 Budrio

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