Maurizio Mazzanti, dal consiglio comunale alla presidenza della Regione [L’INTERVISTA]

18 novembre, 2014

Non è mai successo nella storia del nostro paese che i cittadini potessero votare un candidato presidente di Budrio. Domenica prossima, infatti, sulla scheda elettorale delle elezioni regionali, fra i candidati in lizza a sostituire Vasco Errani, ci sarà anche Maurizio Mazzanti con la lista ‘Liberi Cittadini’. Lo abbiamo incontrato per capire come e perché le elezioni coinvolgono da molto vicino anche il nostro territorio.

Maurizio, perché hai deciso di candidarti in Regione? E perché farlo con una lista che si chiama ‘Liberi Cittadini’?
Abbiamo deciso di dare continuità al progetto della lista civica ‘NOI per Budrio’ che abbiamo presentato più di due anni fa alle elezioni comunali. In questi anni, su tutto il territorio regionale, sono nate esperienze civiche simili, che si battono per difendere gli interessi dei cittadini contro quelli dei partiti e di chi li gestisce. Noi vogliamo portare la voce di queste realtà in Regione e ci chiamiamo ‘Liberi Cittadini’ proprio perchè siamo svincolati dai partiti.

Qual è la priorità a cui ti dedicherai se sarai eletto presidente?
Sarà importante ricostruire una vera cultura amministrativa della trasparenza. In questi ultimi anni si è perso il concetto di etica pubblica e questo è sotto gli occhi di tutti. Il sistema politico che ha governato ha fatto i propri interessi invece di portare avanti le istanze dei cittadini e dei territori. E’ ora di invertire questo percorso, puntando sulla difesa dei posti lavoro, del sistema di trasporto e dei servizi sanitari…

A proposito di sanità… i problemi dell’ospedale di Budrio, che in questi anni hai portato alla luce, riguardano anche le altre strutture sanitarie della Regione?
Sicuramente. Girando i territori e parlando con i cittadini avverto che il problema sanità è di primaria importanza. E questo perché quella che è stata spacciata come una riorganizzazione rappresenta solo un modo per tagliare servizi fondamentali per il cittadino. Nella sanità ci sono sprechi enormi, è su questi che bisogna tagliare.

Cosa intendi?
La sanità emiliano-romagnola è un capitolo di spesa che rappresenta oltre il 70% del bilancio regionale. Bisogna sicuramente tagliare gli sprechi, ma bisogna cominciare dai super stipendi dei dirigenti, dai costi della politica nella sanità e dalla gestione degli appalti. E non dai servizi per il cittadino, come si è fatto.

Ma anche Renzi ha chiesto alle regioni di ridurre gli sprechi sulla sanità per salvaguardare la tenuta dei bilanci…
Non proprio. Renzi chiede un’altra cosa, quella di tagliare sulle spesa regionale per tenere i soldi a Roma. Io dico che si deve tagliare ma i soldi devono essere reinvistiti qui, in particolare nella salvaguardia del territorio e del suolo, oggi sempre più fragile.

A proposito di questo, la cronaca degli ultimi anni ci ha raccontato di un territorio sempre più messo a repentaglio dalle alluvioni. Perché accade?
Stiamo pagando il conto di decenni di mancati interventi. Non si cura più il territorio come una volta e la montagna non tiene più. Se poi pensiamo che i corsi d’acqua sono stati ingabbiati da una cementificazione selvaggia che i partiti non vogliono fermare, capiamo ancora meglio perché tutto questo accade.

Cosa è cambiato nella politica regionale dopo la condanna di Vasco Errani?
La politica regionale sta attraversando un momento di forte imbarazzo. La condanna di Vasco Errani è la fine di un ciclo in cui si è voluto per forza raccontare la favola di una regione ben amministrata. Ora è più chiaro come i partiti abbiano gestito il loro ruolo senza curarsi dell’interesse delle comunità che li hanno eletti.

Ti riferisci alle inchieste sulle spese pazze e sui presunti rimborsi irregolari alla cronaca in queste settimane? Credi che questo influenzerà il risultato delle elezioni?
Sapere che i consiglieri potrebbero aver speso soldi pubblici per grandi cene, viaggi personali e giocattoli erotici non è cosa che ti fa avvicinare alla politica. Ma ogni giorno c’è occasione di scoprire nuovi casi di malaffare. L’ultimo potrebbe riguardare il caso HERA, l’azienda municipalizzata che cura, fra tanti servizi, la raccolta porta a porta a Budrio. Dopo il servizio della trasmissione televisiva Report penso che a molti si siano drizzati i capelli…

Temi, come molti dei tuoi ‘competitor’, il fenomeno astensionismo?
Sicuramente. La fiducia nella politica, dopo questi casi, è scesa moltissimo. Ritengo che non andare a votare, però, sia il più grande fallimento della democrazia.

Quale risultato speri di ottenere per la lista ‘Liberi Cittadini’?
Già esser riuscito a raccogliere le firme è un successo che merita un ringraziamento a tutti i cittadini che, senza gli aiuti dei partiti, son riusciti a presentare il progetto in regione. E questo ci conferma che le liste civiche hanno una ragion d’essere anche oltre il confine del loro comune.

Cosa diresti ai budriesi per convincerli a votare per un loro concittadino come Presidente?
Dico loro di credere che possa esistere una politica onesta e trasparente, portata avanti da cittadini capaci lontani dagli interessi dei partiti. E’ importante andare a votare perchè quello che si decide in regione coinvolge la vita quotidiana di ognuno di noi, dalla scuola, alla sanità, ai rifiuti. Noi lotteremo in Regione nello stesso modo in cui abbiamo fatto opposizione a Budrio. Chi ci ha conosciuto in questi anni sa che non scherziamo.

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4 Commenti


  1. ho perso la visione di Report, ma sono a conoscenza dell’ uso dei soldi pubblici per usi personali

    • NON HO ANCORA CAPITO NULLA DI QUESTA VOTAZIONI NON HO SEGUITO PROPAGANDE HO PERSO LA TESSERA, LAVORO DEVO SEGUIRE MIO PADRE FISICAMENTE, LA SUA CASA E LA CASA DEL MIO COMPAGNO, NON SO SE TROVO IL TEMPO PER RECARMI A VOTARE NON HO NESSUNO E NON VOGLIO NESSUNO AIUTO LA FAMIGLIA E’ LA MIA E LA SEGUO IO NON HO MAI CHIESTO NULLA ALLE ISTITUZIONI/COMUNE NON INIZIO ORA A PREGARE PER AVERE.
      HO CAMBIATO POLITICA DI VITA, NON CHIEDO MA NON DO A NESSUNO ESISTO IO E LA MIA FAMIGLIA IL RESTO E’ NULLA

  2. Carissimo Maurizio,
    è particolarmente triste andare a votare quando, tanta gente è all’oscuro della ragione (volutamente messa in sordina), causa la quale si è giunti in Emilia Romagna ad elezioni anticipate.E’ altresì triste leggere sul programma di colui che con ogni probabilità le vincerà, lo sciorinarsi di un infinità di soluzioni alle problematiche di chi le ha generate in precedenza, come se non appartenessero allo stesso partito.E’ molto triste sapere che chi sarà eletto,si dedicherà più al suo tornaconto che all’interesse della collettività.Ed infine sarà ancor più triste ad urne chiuse,annotare la mancanza di tanti cittadini che avranno rinunciato ad uno tra i più sublimi strumenti di democrazia.Pertanto,buona fortuna novello Don Chisciotte!!

  3. Avete una paura folle del non voto, l’astensionismo. Bello sarebbe se la maggioranza silenziosa si trasformasse in maggioranza propositiva, che sapesse davvero quello che vuole, compatta e che decidesse in piena autonomia del proprio destino. Questo Belpaese è dal 1948 che è covo di una oligarchia, cioè di un governo in cui è sempre la banda dei “soliti noti” pochi a reggere un intero stato. Ma credo proprio che la nostra patria non diverrà mai una terra davvero libera e democratica ….

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