Gli spazi e al storia della ‘Versailles bolognese’ che a Bagnarola di Budrio ospita l’orchestra del Comunale

13 luglio, 2016

Giovedì 14 luglio alle 21 e 30, nel parco di Villa Malvezzi Campeggi a Bagnarola di Budrio, si svolgerà il Concerto dal titolo In una notte di mezza estate. L’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna, diretta dal Maestro Roberto Polastri, eseguirà brani di Gioacchino Rossini, Wolfgang Amadeus Mozart e Felix Mendelssohn-Bartholdy.
Dopo alcuni anni di assenza, la musica torna protagonista – nell’evento organizzato dall’Ufficio Cultura del Comune di Budrio – all’interno del parco di Villa Malvezzi, che offrirà uno sfondo davvero suggestivo alle esecuzioni musicali: la facciata settentrionale del Floriano.

L’AURELIO
Il luogo che ospita questo concerto estivo coincide con uno dei patrimoni artistici più preziosi presenti nel territorio del Comune di Budrio. Il complesso delle Ville Malvezzi comprende il Casino d’Aurelio e il Floriano, che prendono i propri nomi da Aurelio e Floriano Malvezzi, due dei maggiori esponenti della nobile casata.
La struttura più antica è l’Aurelio, costruito nel corso del ‘500 dalla famiglia Gozzadini e venduto poi ai Cospi, da cui nel 1623 lo acquista il marchese Malvezzi. L’edificio è composto da una parte centrale, caratterizzata da una torretta, costruita nel ‘500 e di due ali laterali realizzate nel corso del secolo successivo e fortemente volute da Aurelio Malvezzi. L’interno del Casino è composto da tredici stanze (di diverse dimensioni), da una loggia e da una controloggia. Le pareti e i soffitti accolgono numerosi affreschi, in parte di gusto cinquecentesco (commissionati quindi dai primi proprietari) e in parte di stampo seicentesco. Quest’ultima serie di pitture murali rispecchia il senso estetico della famiglia Malvezzi, appassionata di prospettive, paesaggi e rappresentazioni sontuose.

IL FLORIANO
Attorno al 1680 si verifica la morte di Aurelio. I figli, monsignor Floriano e Matteo, mostrano tutta la loro passione per Bagnarola, decidendo di impegnarsi nella costruzione di diverse strutture architettoniche. Nel 1685 viene completata la Cappella dedicata a Sant’Anna; nel 1710 giunge al termine l’edificazione di un teatro, progettato da Ferdinando Bibiena. Comincia a prendere forma il “Borgo Nuovo” di Bagnarola, così definito dai fratelli Malvezzi. Floriano e Matteo intendono creare un vasto edificio, che possa servire da residenza, ma capace di ospitare una fiera-mercato. Il 24 luglio 1711 il papa Clemente XI concede, attraverso un breve, a Matteo di gestire la fiera da tempo sognata. Trascorrono circa sette anni prima che, nel 1718, abbia inizio la costruzione della struttura, che accoglierà la fiera. I lavori sono affidati all’architetto Gregorio Monari, che progetta un enorme portico ed una lunga serie di botteghe. Conclusa questa prima fase, la Villa Malvezzi diventa il centro più importante, dal punto di vista agricolo e commerciale, di tutto il territorio circostante. La Fiera di Sant’Anna acquisisce una rilevanza crescente, richiamando venditori e compratori da zone molto distanti.
Nel 1720 muore Floriano, ma il fratello Matteo – dopo avergli intitolato lo splendido edificio – decide di proseguire l’opera iniziata parecchi anni prima. Nel 1737 viene interpellato l’architetto budriese Alfonso Torreggiani, che nel periodo seguente darà una forma unitaria alla facciata settentrionale – lunga quasi 200 metri ed incurvata a ferro di cavallo – e alla fastosa facciata meridionale, in gran parte ricostruita (tranne la scala monumentale) nel 1818 da Angelo Venturoli, incaricato da Antonio Malvezzi.
Il Floriano non è affrescato, ma in compenso viene dotato di una ricca collezione di quadri e di mobili settecenteschi di grande pregio. Il salone, la cappella privata (ornata a stucco) ed altri ambienti donavano alla struttura una valore estetico eccezionale, che ha permesso ad Umberto Beseghi di attribuirle la nota definizione di Versailles del Bolognese. Il passare del tempo ed alcuni tragici eventi hanno sottratto al Floriano parte della sua fisionomia: nel 1929 un incendio ha determinato la distruzione del teatro costruito da Ferdinando Bibiena e, tra il 1944 e il 1945, alcune bombe hanno distrutto la Cappella di Sant’Anna e la cavallerizza.

Leonardo Arrighi

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