Ospedale di Budrio, interrogazione regionale di Naldi

24 gennaio, 2012

L’ospedale di Budrio (Bo) verserebbe in una situazione “problematica”. E’ quanto emerge da un’interrogazione rivolta alla Giunta regionale dal consigliere Gian Guido Naldi (Sel-Verdi), che ricorda come questo ospedale sia uno dei pochi dotati di posti letto con ventilazione assistita (4 posti letto) e come tutti i suoi reparti lamentino carenze di organico.

Naldi afferma anche che, negli ultimi anni, in quella zona sarebbero aumentate le case protette per anziani, che farebbero convergere le loro esigenze sull’ospedale di Budrio, ampliando ulteriormente il bacino dei pazienti del nosocomio.

Il consigliere sottolinea inoltre che sarebbero aumentate le richieste di prestazioni specialistiche nel settore delle patologie polmonari e respiratorie, si sarebbero “enormemente” allungate le liste di attesa per le visite specialistiche esterne e al pronto soccorso si sarebbero verificate attese di dieci ore.

Considerando che anche il personale avrebbe inviato una lettera sia alla Direzione sanitaria, che alla Regione e alla Provincia denunciando “la mancanza di personale e l’impossibilità di prestare un servizio adeguato all’utenza dell’ospedale”, Naldi domanda alla Giunta regionale se la situazione in cui versa la struttura sia legata a cause contingenti, che possono essere eliminate, o a cause strutturali e, in ogni caso, chiede quali iniziative si intendano assumere per alleviare il problema della carenza di organico.

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4 Commenti


  1. Bisognerebbe che la gente imparasse a non andare al PS solo per un taglietto al dito o per una congiuntivite. Purtroppo è nella mentalità dei cittadini extracomunitari, andare al PS invece che dal loro medico curante per patologie minori. Così come molte persone, visto le ultime vicissitudini di Bentivoglio, preferiscono indirizzarsi su Budrio. E’ per altro scandaloso che molti anziani budriesi, per le ragioni di cui sopra, vengano dirottati su Bentivoglio o altri nosocomi perchè non c’è posto a Budrio. Io credo ci debba essere una canale preferenziale per i residenti, soprattutto se anziani.

  2. Andrea Bonfiglioli

    Le cose da dire sono molte.
    1) è vero, ogni anno i dati dei PS di tutti gli ospedali dicono che il 90-95% degli accessi sono codici bianchi o verdi (cioè problemi risolvibili dalla medicina di base). Invece, in sto modo, i PS si intasano;
    2) è vero, i cittadini extracomunitari non vanno dal curante, ma in PS. La cosa riguarda soprattutto i musulmani, poichè le mogli, che solitamente non lavorano, non hanno il permesso di uscire da sole, nè di andare dal medico, me devono aspettare il rientro del marito e farsi accompagnare. E’ chiaro che, tornato per cena alla sera tardi, e prima si mangia, dopo il medico dìcurante non c’è più e resta solo il PS (chi ci ha lavorato sa che tra le 21 e le 23 c’è il massimo afflusso di extracomunitari musulmani rispetto alle altre ore del giorno);
    3) non c’è una legge per cui sia impedito a chiunque di andare al PS che si preferisce (se si usa mezzo privato), quindi….
    4) è vero, le case di riposo aumentano attorno all’ospedale di Budrio, e questo aumenta il numero di potenziali fruitori del PS;
    5) è anche vero che Budrio ha aumentato il numero degli abitanti, e ancora aumenterà con le nuove costruzioni previste in futuro, quindi….
    6) non va dimenticato che l’ospedale è molto ingrandito negli ultimi anni, ma ciò non ha portato ad un aumento del numero dei posti letto, che sono rimasti gli stessi (cioè, a fronte di soldi spesi e del sostanziale raddoppio del volume, i cittadini non hanno visto aumentare la possibilità di essere ricoverati, aumentando perciò la possibilità di essere dirottati su altri ospedali).

    Come risolvere i problemi esposti? Non è Facile
    1) far pagare anche agli esenti servirebbe da freno, ma quale politico si bricerebbe nel fare questo?
    2) vedi soluzione 1
    3)è sacrosanto diritto di ognuno, se va con la propria macchina, di andare al PS che gli pare
    4 e 5) si può tornare indietro? non credo proprio
    6) bisognerebbe creare nuovi reparti, assumere nuove persone, ecc… Ma la politica sanitaria (da decenni, non solo ora in tempo di crisi) è stata sempre di tagliare-razionalizzare, quindi….).

  3. Analisi perfetta.

    • Mi permetto di aggiungere all’analisi un piccolo particolare;
      Da tempo non esiste più la figura del medico di famiglia che per cultura e professionalità “frenava” la corsa al pronto soccorso nei casi che reputava non necessari, con una visita a domicilio o con una semplice telefonata.

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